mercoledì, gennaio 13

Master and Servant

È facile sentirsi arrivati. È facile illudersi di aver raggiunto il picco della civiltà. Fortunatamente esistono storie come quella di Rosarno a riportarci con i piedi per terra. Ma un tempo non era così. Un tempo ci prendevamo cura dei nostri negri. Meno di 150 anni fa, tempi recentissimi dunque - pensate, la fama di Berlusconi migliore premier d’Italia si spinge oltre - era ancora possibile importarli negli Stati Uniti. Che giustamente sono considerati il faro della civiltà occidentale. Si andava nei loro poverissimi Paesi e li si strappava a morte certa, presumibilmente violenta. Ne abbiamo salvati centinaia di migliaia, in questo modo. Li si nutriva sulle navi e li si portava in terre civilizzate; qui i gentiluomini dell’epoca, in luoghi preposti, si offrivano di prendersi cura di loro. Mi sembra quasi di sentirli parlare.

- Buon uomo, ho bisogno di 10 negri per la mia piantagione.
- Ecco a lei, guardi che negri robusti.
- Non so. Molti di quelli comprati l’anno scorso non hanno passato l’inverno.
- Ma guardi qua! Guardi che denti!
- Vedo. Mi sta guardando con occhi cattivi. Perché?
- Questi negri hanno lo sguardo fiero. Sono molto resistenti.

Meno di 150 anni. Se l’uomo del futuro avrà del sale in zucca, nella scala evolutiva ci metterà un gradino sopra all’uomo di Neanderthal.

2 commenti:

  1. Volendo anche sotto, abbiamo meno attenuanti...
    Good as usual, Orio-san... :D

    Bye!

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  2. i soliti, ingrati, questi extracomunitari...

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