Di seguito propongo una tessera del mosaico del racconto Moderni mostri a cui sono particolarmente affezionato. Un esempio di ironia surreale e fulminante.
Il capo
È dirigente di una grande industria, ha passato i sessant'anni, ogni mattina si alza alle sei, estate e inverno, alle sette è già in fabbrica dove rimane fino alle otto di sera e oltre. Anche la domenica va a lavorare, pur se lo stabilimento e gli uffici sono deserti; ma un'ora più tardi, ciò che egli considera quasi un vizio. È per eccellenza un uomo serio, ride raramente, non ride mai. D'estate si concede, ma non sempre, una settimana di vacanza nella villa sul lago. Non conosce debolezze di alcun genere, non fuma, non prende caffè, non beve alcoolici, non legge romanzi. Non tollera debolezze neppure negli altri. Si crede importante. È importante. È importantissimo. Dice cose importanti. Ha amici importanti. Fa solo telefonate importanti. Anche i suoi scherzi in famiglia sono molto importanti. Si crede indispensabile. È indispensabile. I funerali seguiranno domani alle ore 14.30, partendo dall'abitazione dell'estinto.
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