L'affaire Binetti ha evidenziato la nuova linea strategica dei democratici, ispirata alle tattiche di marketing delle compagnie telefoniche: procacciarsi nuovi elettori, con buona pace dei vecchi. Tanto comunque quelli sono persi.
Dopo aver strizzato l'occhio a parti di elettorato che non hanno nulla da spartire col Pd come i cattolici bigotti, gli imprenditori del Nord-Est ed i faccendieri equivoci la dirigenza esplora le nuove frontiere dell'espansionismo elettorale del Pd.
La velina
Un recente sondaggio rivela che il 70% degli italiani è sensibile alla figa. La velina del Pd dovrà essere in grado di sostenere una conversazione su Jean-Paul Sartre e Simone De Beauvoir per almeno 20 secondi, tempo necessario per permettere un consistente efflusso di sangue dai cervelli degli interlocutori maschi. Le saranno permessi fidanzamenti con calciatori, ma solo del Livorno.
Il nostalgico fascista
Se un ex-camerata riesce a fare breccia nei cuori degli elettori di sinistra perché non provare il contrario? Sono in fase di valutazione alcune soluzioni di compromesso: i picchiatori fascisti saranno tollerati purchè indossino la kefia e la maglietta del Che e sostituiscano l'olio di ricino con una partita di vodka avariata. Il partito si impegnerà inoltre a far partire tutti i treni in orario.
Il Padano
Figura da attirare nel partito a costo di promettergli le poltrone chiave del governo ombra. Verrà sottolineata l'origine veneta del saluto in Bella ciao e verranno tradotte in lumbàrd le altre canzoni storiche. La speranza del Pd è quella di conquistare il cuore dei padani daltonici: quelli convinti di avere il sangue verde, per intenderci.
L'evasore
Bisogna superare i vecchi schemi che considerano l'evasore fiscale un nemico. Sapere che i contribuenti con reddito alto non pagano le tasse permetterebbe di aumentare a piacere l'aliquota sui redditi più alti: l'evasione sarà tollerata, purchè i ricchi la smettano di lamentarsi. In pratica basterà copiare la politica fiscale dell'attuale governo, rinunciando alla doppia aliquota.
L'operaio
Mentre cercava la propria abitazione su Google maps un dirigente del Pd ha casualmente scoperto l'esistenza, sui tetti italiani, di parecchie migliaia di operai. Il ritrovamento ha suscitato grande entusiasmo nei vertici del partito, che ha incaricato un pool di archeologi e antropologi di riprendere contatto con gli appartenenti a questa antica categoria che il partito riteneva estinta da una ventina d'anni.
sabato, febbraio 20
lunedì, febbraio 8
Conversione in Sicilia
Il ministro dello Sviluppo Economico Scajola in una recente intervista ha parlato dell'esistenza di numerose soluzioni per la riconversione dello stabilimento Fiat di Termini Imerese: addirittura 10. Tenendo conto dell'evidente stato di ebbrezza in cui ha parlato, le proposte sono in realtà 5, tutte però interessanti.
Uffici della Regione Sicilia
Gli operai diventerebbero dipendenti della Regione, risparmiando in questo modo le spese di trasporto per raggiungere gli uffici deserti; per i dirigenti si potranno creare degli assessorati o, in alternativa, si potrà aumentare il numero dei consiglieri. Il grave svantaggio sarebbe il blocco delle assunzioni in Regione per almeno due settimane.
Autodemolizioni
Sarebbe un vero peccato che le conoscenze specifiche maturate dagli operai nel maneggiare rottami andassero perdute. Le autovetture prodotte e invendute costituirebbero un grosso serbatoio di pezzi di ricambio per il parco auto locale e per la malavita, che non sarebbe costretta all'antipatico costume del furto a privati.
Stabilimento GM
Comporta la vendita dello stabilimento a General Motors: in questo modo gli operai cadrebbero dalla padella nella brace e finalmente avrebbero un serio motivo per lamentarsi. A questo punto sarebbero disposti ad accettare qualsiasi condizione lavorativa e lo stabilimento tornerebbe ad avere un'importanza strategica per Fiat, che sarebbe disposta a riacquistarlo.
Ponte sullo stretto
La proposta prevede la creazione di un cantiere per il ponte sullo stretto di Messina, a partire dallo stabilimento. L'unico piccolo inconveniente, la distanza di circa 200 Km da Messina, può essere infatti facilmente aggirato collegando con dei traghetti Villa San Giovanni (RC) con il tratto di ponte costruito tra lo stabilimento e il mare.
Museo di archeologia industriale
Si tratta dell'opzione meno traumatica per gli operai: continuerebbero a lavorare esattamente come prima, evitando i gruppi di visitatori tedeschi e giapponesi e gli studiosi di sistemi produttivi obsoleti.
Uffici della Regione Sicilia
Gli operai diventerebbero dipendenti della Regione, risparmiando in questo modo le spese di trasporto per raggiungere gli uffici deserti; per i dirigenti si potranno creare degli assessorati o, in alternativa, si potrà aumentare il numero dei consiglieri. Il grave svantaggio sarebbe il blocco delle assunzioni in Regione per almeno due settimane.
Autodemolizioni
Sarebbe un vero peccato che le conoscenze specifiche maturate dagli operai nel maneggiare rottami andassero perdute. Le autovetture prodotte e invendute costituirebbero un grosso serbatoio di pezzi di ricambio per il parco auto locale e per la malavita, che non sarebbe costretta all'antipatico costume del furto a privati.
Stabilimento GM
Comporta la vendita dello stabilimento a General Motors: in questo modo gli operai cadrebbero dalla padella nella brace e finalmente avrebbero un serio motivo per lamentarsi. A questo punto sarebbero disposti ad accettare qualsiasi condizione lavorativa e lo stabilimento tornerebbe ad avere un'importanza strategica per Fiat, che sarebbe disposta a riacquistarlo.
Ponte sullo stretto
La proposta prevede la creazione di un cantiere per il ponte sullo stretto di Messina, a partire dallo stabilimento. L'unico piccolo inconveniente, la distanza di circa 200 Km da Messina, può essere infatti facilmente aggirato collegando con dei traghetti Villa San Giovanni (RC) con il tratto di ponte costruito tra lo stabilimento e il mare.
Museo di archeologia industriale
Si tratta dell'opzione meno traumatica per gli operai: continuerebbero a lavorare esattamente come prima, evitando i gruppi di visitatori tedeschi e giapponesi e gli studiosi di sistemi produttivi obsoleti.
venerdì, febbraio 5
Sympathy for the Devil
La situazione delle carceri italiane è spaventosa e ha portato ad un sensibile aumento dei suicidi, ma mai come in questo caso l’estremo gesto non è la soluzione del problema. E non per motivazioni di ordine morale.
La bomba sta per scoppiare: l’inferno è sovraffollato. La situazione è tanto esplosiva che l’avvocato Ghedini ha dovuto liberare la sede locale del suo studio per ospitare alcuni dannati in eccesso. Ma ripercorriamo le tappe di questa spinosa vicenda.
Progettato in epoca medioevale dai migliori architetti del gotico coadiuvati dai più feroci inquisitori, l’inferno è stato concepito in un’epoca in cui l’umanità era costituita poche anime, per di più timorate di Dio. Da allora gli ospiti dell’inferno sono andati aumentando in modo costante. La fine del potere temporale della chiesa sembrava aver arrestato la tendenza, ma si trattava solo di un fuoco di paglia. Le guerre mondiali, la P2 e tangentopoli hanno portato la situazione a livelli disperati.
I suicidi dovuti alle condizioni disumane della dannazione sono la naturale conseguenza, per di più si è avuto un intasamento del girone dei suicidi. Qui ci sono stati attimi di grande tensione quando una delegazione della sinistra extraparlamentare e dei Radicali si è recata sul posto per verificare le condizioni dei dannati: se Pannella non sopravvivesse al nuovo sciopero della fame non saprebbero dove sistemarlo.
Per far fronte all’emergenza, di seguito rispondiamo alle domande più frequenti sull’argomento.
FAQ
D: Non sarebbe il caso di fare un indulto?
R: Mastella, finiscila di rompere i coglioni. Lo sai benissimo che l’ultima volta che sono stati liberati stupratori in Paradiso si è dovuto rifare il calendario per quante vergini mancavano all’appello.
D: Come si concilia il perdono cristiano con una pena eterna? Tutto sommato neanche Fioravanti si è fatto tutto l’ergastolo.
R: La cosa ti preoccupa? Allora ti conviene fare molta attenzione a chi dai il tuo otto per mille.
D: I leghisti vanno all’inferno?
R: Solo quelli razzisti. La risposta è sì.
La bomba sta per scoppiare: l’inferno è sovraffollato. La situazione è tanto esplosiva che l’avvocato Ghedini ha dovuto liberare la sede locale del suo studio per ospitare alcuni dannati in eccesso. Ma ripercorriamo le tappe di questa spinosa vicenda.
Progettato in epoca medioevale dai migliori architetti del gotico coadiuvati dai più feroci inquisitori, l’inferno è stato concepito in un’epoca in cui l’umanità era costituita poche anime, per di più timorate di Dio. Da allora gli ospiti dell’inferno sono andati aumentando in modo costante. La fine del potere temporale della chiesa sembrava aver arrestato la tendenza, ma si trattava solo di un fuoco di paglia. Le guerre mondiali, la P2 e tangentopoli hanno portato la situazione a livelli disperati.
I suicidi dovuti alle condizioni disumane della dannazione sono la naturale conseguenza, per di più si è avuto un intasamento del girone dei suicidi. Qui ci sono stati attimi di grande tensione quando una delegazione della sinistra extraparlamentare e dei Radicali si è recata sul posto per verificare le condizioni dei dannati: se Pannella non sopravvivesse al nuovo sciopero della fame non saprebbero dove sistemarlo.
Per far fronte all’emergenza, di seguito rispondiamo alle domande più frequenti sull’argomento.
FAQ
D: Non sarebbe il caso di fare un indulto?
R: Mastella, finiscila di rompere i coglioni. Lo sai benissimo che l’ultima volta che sono stati liberati stupratori in Paradiso si è dovuto rifare il calendario per quante vergini mancavano all’appello.
D: Come si concilia il perdono cristiano con una pena eterna? Tutto sommato neanche Fioravanti si è fatto tutto l’ergastolo.
R: La cosa ti preoccupa? Allora ti conviene fare molta attenzione a chi dai il tuo otto per mille.
D: I leghisti vanno all’inferno?
R: Solo quelli razzisti. La risposta è sì.
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